venerdì 13 giugno 2014

Settanta anni fa veniva lanciata la prima V1 in Gran Bretagna: intervista a Silvano Mantione

La rampa di lancio delle V-1da Wikipedia
 
 

Settanta anni fa veniva lanciata la prima V1 in Gran Bretagna

 
Il 13 giugno di Settanta anni fa veniva lanciata la prima bomba volante contro la Gran Bretagna. L’impiego di questa “arma segreta” chiamata Fieseler Fi 103, comunemente nota col nome “V1”, fu la risposta tedesca contro i raid Alleati sulle città germaniche. In realtà, il Terzo Reich, attraverso le armi di rappresaglia, le cosiddette Vergeltungswaffen (V): V-1, V-2 e V-3 (quest’ultima non entrata mai in attività) la Germania nazionalsocialista, tentò di risollevarsi da una guerra ormai seriamente compromessa. Chiediamo all’ingegner Silvano Mantione* studioso di Storia e Strategia Militare, di parlarci di quest’ordigno e del suo impiego strategico
 
Il 13 giugno del 1944 fu utilizzata per la prima volta un’arma speciale per colpire l’Inghilterra, la tristemente famosa V1, Ingegner Mantione, cosa accadde quel giorno?
 
Alle 3.30, dalle rampe situate sulla costa della Manica, i tedeschi lanciarono verso Londra dieci V1 note anche come le “bombe volanti”. Delle dieci V1 lanciate in quell’occasione, solo quattro raggiunsero il suolo inglese e di queste, una solamente cadde su Londra uccidendo otto persone.

Cosa era una V1? Come nacque l’idea per il progetto della bomba volante?

La V1, la sigla sta per Vergeltungswaffen 1, tradotto dal tedesco “Arma di rappresaglia 1”, fu così ribattezzata da Joseph Goebbels a fini di propaganda, univa le caratteristiche di un aereo a quelle di una bomba e si può considerare il primo esempio di missile da crociera. Il nome originale della V1 era Fieseler Fi 103 e nacque come progetto di un bersaglio per artiglieria contraerea. Cioè un mezzo senza pilota per addestramento e sperimentazione.
 
E da chi fu progettata?

I primi studi nacquero nell’autunno del 1936, e furono condotti dall’ingegner Fritz Gosslau della tedesca Gerhard-Fieseler-Werke. Gosslau lavorava su piccoli veicoli da ricognizione a guida remotizzata. Il 9 novembre 1939 l'azienda inviò al Reichsluftfahrtministerium RLM, (il Ministero all'epoca responsabile dell'aviazione civile e militare della Germania), un progetto di massima per la realizzazione di un velivolo a controllo remoto. Il progetto divenne poi quello di una bomba volante, lufttorpedo (siluro volante) ma RLM in un primo momento non approvò e solo dopo varie vicissitudini, finalmente il 5 giugno del 1942 il progetto fu approvato con la designazione ufficiale Fi 103 e assegnato alla Fieseler.

Quali erano le dimensioni dell’ordigno? E quale era la sua velocità e gittata?

La nuova arma, realizzata nella base di Peenemünde fu molto simile a un piccolo aereo, era lunga 8 metri e presentava un’apertura alare di 5 metri per un peso complessivo di 2 t, compresi gli 800 kg circa di esplosivo. La V1 volava a circa 1.000 metri di altezza a una velocità massima di circa 600 km/h. e aveva un’autonomia di 250 km.
 
Oltre alle indicazioni sopracitate può aggiungere qualche altra descrizione dell’ordigno per dare ai lettori un’esauriente informazione tecnica della V1?

La propulsione era fornita da un pulsoreattore. Questo tipo di motore aeronautico, non poteva essere impiegato validamente per aerei da guerra pilotati, in quanto difficile da avviare, inefficiente al di sopra dei 3000 metri, di scarsa durata e praticamente non in grado di cambiare velocità. Tutte queste caratteristiche si adattarono bene per l’utilizzo su un missile da crociera, cioè una con una bomba volante, che poteva invece trarre vantaggio dalla grande semplicità costruttiva di questo tipo di motore. Un recipiente ad aria compressa forniva durante il volo l’energia per il mantenimento dei giroscopi in funzione e per il governo degli alettoni, un sistema di controllo elettromeccanico all’avanguardia per l’epoca, e garantiva il mantenimento della rotta e dell’assetto di volo.

Furono costruite delle varianti di V1?

Sì, in particolare furono costruiti dei modelli con pilota da utilizzare in missioni suicide. Il progetto poi fu abbandonato su esplicita volontà di Hitler, che avversava l’idea delle missioni suicide.

Cosa conteneva l’ogiva di una V1? Inoltre questa bomba era in grado accogliere al suo interno anche un’arma non convenzionale?

Le V1 portavano 800 kg di Amatol-39, un esplosivo ad alto potenziale a base di tritolo. I tedeschi valutarono anche la possibilità di usare la V1 come vettore per i gas nervini, di cui ebbero monopolio assoluto durante tutto il conflitto. Tuttavia, non si andò mai oltre la fase di studio, probabilmente perché un attacco con gas nervino, era più efficace se condotto con tante piccole cariche sparse sul territorio, piuttosto che con una grossa concentrata.

E perché fu utilizzata proprio la V1 per colpire il Regno Unito? Si trattò di una specifica strategia?

Il 13 giugno a una settimana dagli sbarchi alleati in Normandia, la Germania lanciò la sua “rappresaglia” contro la popolazione inglese. Lo scopo era di condurre attacchi terroristici contro la popolazione di Londra a scopi di propaganda e vendetta, a causa dei bombardamenti subiti dalle città tedesche. Londra era il principale obiettivo raggiungibile dalle V1, che insieme alle V2 i missili balistici sviluppati da Vom Broun, rappresentarono l’unico modo in quella fase della guerra per colpire la popolazione del nemico.

Quale forza armata era incaricata nella gestione delle V1?

La Luftwaffe accolse con favore la nuova arma. Herman Goering, il discusso comandante dell’aviazione militare tedesca durante il conflitto aveva richiesto la produzione di 50.000 V1 al mese per i lanci su Londra.

Come veniva  lanciato l’ordigno e cosa conteneva la camera di scoppio?

Le V1 erano lanciate da rampe inclinate facenti parte di un complesso articolato di edifici e bunker, organizzate in basi, poste nel nord della Francia tra Dieppe e Calais. Oppure, era lanciata in volo da bimotori Heinkel He-111, opportunamente modificati. La V1 portava 800Kg di esplosivo ad alto potenziale.

Che impatto ebbero le bombe sulla popolazione londinese?

I tedeschi produssero più di 30.000 esemplari di V1, complessivamente l'Inghilterra fu raggiunta da circa 10 000 ordigni di questo tipo, in particolare Londra fu colpita 2419 volte, con l'uccisione di 6.184 persone. Dal settembre 1944, comunque, la minaccia della V1 per l'Inghilterra fu temporaneamente interrotta, a causa della perdita (cattura o distruzione) delle installazioni costiere francesi da cui erano effettuati i lanci. I lanci verso l’Inghilterra comunque non terminarono, ma proseguirono a ritmo inferiore, attraverso l’utilizzo di aerei appositamente modificati per sganciare le V1 in quota. L'ultima V1 cadde in Inghilterra il 29 marzo 1945, si trattò dell'ultima azione nemica sul suolo inglese della Seconda Guerra Mondiale. L'effetto iniziale tra la popolazione fu piuttosto grande, perché la nuova arma non somigliava a niente che si fosse visto fino a quel momento, nonostante la vigorosa reazione inglese abbia limitato gli effetti materiali; mentre gli esiti psicologici sulla popolazione, stremata da cinque anni di guerra, furono marcati. Nell’estate del 1944 Londra fu non ufficialmente evacuata, più di 360.000 donne e bambini abbandonarono la città. I londinesi battezzarono queste bombe "Buzz bombs" (bombe ronzanti) a causa del ronzio caratteristico prodotto dal pulsoreattore. Un suono sinistro che inevitabilmente precedeva il boato del terribile scoppio. Gli inglesi pagarono un prezzo elevato a questa nuova arma che alla fine fece migliaia di morti, non solo in Inghilterra.

Oltre al Regno Unito, in quale altro fronte fu impiegato questa micidiale bomba?

Dopo che i tedeschi persero le basi di lancio poste sulla costa della Manica (da lì partivano le bombe per colpire l’Inghilterra), la V1 fu utilizzata principalmente per attaccare obiettivi strategici situati in Belgio, soprattutto il porto di Anversa. Tra l'ottobre 1944 e il marzo 1945, il Paese fu colpito complessivamente da 2448 ordigni. 
 
Quale fu la reazione inglese per contrastare le V1?

La difesa inglese contro le V1 tedesche venne chiamata “Operazione Crossbow”. L’operazione prevedeva il contrasto delle V1 in ogni fase: dalla costruzione, con il bombardamento delle fabbriche, al lancio, con il bombardamento delle rampe e delle basi di lancio, al volo, con l’istituzione di barriere antiaeree lungo le rotte di avvicinamento, sbarramenti con palloni e intercettazione attiva con i caccia. Durante l’operazione Crossbow gli alleati lanciarono più di 122.000 t di bombe in operazioni per il contrasto delle V1, uno sforzo che da solo testimonia la preoccupazione e l’urgenza degli alleati di neutralizzare questa nuova minaccia. I cannonieri antiaerei scoprirono ben presto che questi obiettivi, piccoli e veloci erano, estremamente difficili da colpire. L'altitudine di crociera della V-1 (tra 600 e 900 metri), era di poco superiore alla portata effettiva dei cannoni antiaerei leggeri, e appena sotto l'altezza ottimale d’ingaggio della contraerea pesante. Anche l’intercettazione era piuttosto difficile visto l’alta velocità delle V1 e il tempo ridottissimo per abbatterle prima che arrivassero a destinazione.

Oltre alla costruzione delle V1, parallelamente fu portato avanti un altro progetto di arma da rappresaglia, chiamata “V2”, perché s’intraprese questo studio? Lei pensa che la V1 si dimostrò inefficace contro gli obiettivi prefissati?

Le V2 furono la seconda arma di rappresaglia usata dai tedeschi contro città alleate. Al pari della V1 si trattava di un veicolo senza pilota capace di portare a 340 km di distanza una testata contenente 800 kg di esplosivo ad alto potenziale. Ma non fu alternativa alle V1, infatti, il suo costo era nettamente superiore e i tedeschi dopo uno studio approfondito decisero di utilizzare entrambe le armi: le economiche ma inefficaci V1 (solo una su cinque raggiungevano l’obiettivo) e le costosissime ma non intercettabili V2. Tuttavia le V1 e le V2 si possono considerare un grande successo dell’industria tedesca, ma un completo fallimento militare poiché i danni arrecati sono stati solo una frazione del costo sostenuto dalla Germania per il loro sviluppo e impiego operativo.

La V2 quando ebbe il suo battesimo del fuoco?

Il primo lancio fu diretto su Londra nel settembre del 1944, e proseguirono fino alla fine di marzo 1945. Anche altre città furono prese di mira, tra cui Anversa.

Sostanzialmente quale fu la differenza tecnica dei due ordigni?

Se le V1 furono il primo esempio operativo di missile da crociera, le V2 furono il primo esempio di missile balistico. Si trattava, infatti, di un missile a combustione interna che raggiungeva gli 80 km di altezza prima di abbattersi sull’obiettivo a una velocità superiore ai 5000 km/h. Fu un’arma sicuramente rivoluzionaria per l’epoca che richiese uno straordinario impegno tecnologico, scientifico e industriale per essere utilizzata efficacemente.
 
In questo conflitto, per la prima volta i morti tra i civili superarono di gran lunga le vittime tra i soldati. Cosa ha da dirci in proposito?

Nella Seconda Guerra Mondiale, purtroppo per la prima volta le nazioni hanno usato tutto il loro potenziale tecnologico e scientifico per produrre armi specificatamente studiate per colpire i civili. Per la prima volta, colpire le città del nemico, diventava un obiettivo militare ritenuto strategico per vincere la guerra, a prescindere dalle installazioni militari e produttive in esse presenti. Il fatto che i tedeschi avessero chiamato “arma da rappresaglia” le bombe volanti è significativo; quest’attitudine, che fu presente in tutte le potenze belligeranti, ha avuto il suo culmine nel progetto Manhattan e nel primo bombardamento atomico della storia.

Silvano Mantione è nato a Torino nel 1972, laureatosi in Ingegneria presso la Facoltà di Palermo, lavora presso Telecom Italia. E’ uno studioso di Storia e Strategia militare, in particolare del secondo conflitto mondiale e del periodo napoleonico.
                                                                                                                                            Giuseppe Longo
 
 Il V-1 in esposizione al Musée de l'Armée. di Parigi
 
 
Riproduzione grafica di una V1 in volo da Wikipedia
http://www.trinacrianews24.it/2014/06/13/settanta-anni-fa-veniva-lanciata-prima-v1-in-gran-bretagna-intervista-silvano-mantione/
 
Buzz-bomb
http://www.trinacrianews24.it/2014/06/13/settanta-anni-fa-veniva-lanciata-prima-v1-in-gran-bretagna-intervista-silvano-mantione/


Catena di montaggio per la produzione delle V1 (Bundesarchiv Bild)
http://www.trinacrianews24.it/2014/06/13/settanta-anni-fa-veniva-lanciata-prima-v1-in-gran-bretagna-intervista-silvano-mantione/


V1 (Bundesarchiv Bild)
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